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martedì 27 novembre 2007

Il fiore più bello

Probabilmente sarebbe meglio tacere, mantenere il riserbo. Eppure ho voglia di scrivere due righe riguardo a te, mamma.

Nella notte fra sabato e domenica ci hanno chiamato dal ricovero dicendo che eri spirata. Siamo subito accorsi e ti abbiamo trovata nel letto leggermente piegata su un fianco che parevi continuare a dormire. Sorella morte che a lungo hai invocato in tanti momenti di dubbia lucidità è venuta e ti ha preso per mano. Siamo rimasti un poco sorpresi perché quando ti abbiamo visto al mattino, Maria Luisa ed io assolutamente non avremmo pensato che quelle sarebbero state le tue ultime ore. Ti lamentavi, come facevi spesso e come la malattia ti consentiva di esprimerti. Ti dissi che comprendevo tutta la tua pena, ma che non toccava a noi stabilire i tempi ed i modi della tua dipartita e che c'era una ragione del tuo permanere fra noi. Il tuo percorso di dolore era però giunto al termine e quindi sei stata liberata da tutte le tue sofferenze e condotta nell'abbraccio di Dio. Sì, ne sono sicuro. Seguendo il Vangelo, ti sei sempre prodigata per gli altri e col tuo esempio ci stimoli a fare altrettanto.

Ed è anche per questo che il tuo funerale di oggi non è stato per me un momento di dolore intenso. Ha prevalso l'orgoglio di averti avuto come madre generosa ed aperta alla carità. Abbiamo cercato di esserti vicino come meglio potevamo in questi mesi difficili. Tu hai aiutato noi a trovare il tempo per non dimenticarci di te, per venirti a portare il nostro affetto, per apprezzare il grande carico di umanità che ancora animava le tue membra malate.

Sei stata il fiore più bello.

Grazie per il dono della tua vita.

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